mercoledì 22 giugno 2016

La ricostruzione. De Chirico in mostra a Spoleto MODIGLIANI SPOLETO

La ricostruzione. De Chirico in mostra a Spoleto

Giorgio de Chirico Il contemplatore, 1976
Giorgio de Chirico Il contemplatore, 1976
Giorgio De Chirico, grande amante della musica classica, frequentava regolarmente Spoleto durante il Festival dei Due Mondi, la più prestigiosa manifestazione italiana di eventi culturali, come testimoniano fotografie e racconti.
L’artista torna nella città umbra, a poco meno di quarant’anni dalla sua morte, protagonista della mostra De Chirico. La ricostruzione dal 27 febbraio al 5 giugno 2016 a Palazzo Bufalini, negli spazi, aperti per la prima volta al pubblico, del MAG Metamorfosi Art Gallery.
Giorgio de Chirico Natura morta nel paesaggio con drappo rosso, 1948
Giorgio de Chirico Natura morta nel paesaggio con drappo rosso, 1948
Nella piazza del Duomo, nel cuore della Spoleto che dal 1958 registra i successi del Festival dei Due Mondi, Metamorfosi inaugura infatti con l’esposizione dedicata a de Chirico, il nuovo spazio espositivo, MAG Metamorfosi Art Gallery, destinato ad accogliere circoscritte ma significative mostre di arte classica e moderna.
La prima di queste importanti escursioni nel mondo dell’arte moderna, De Chirico. La ricostruzione, è organizzata da Metamorfosi in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, con il sostegno del Comune di Spoleto e della Regione Umbria.
Giorgio de Chirico Combattimento con leone, 1968
Giorgio de Chirico Combattimento con leone, 1968
È curata dallo storico dell’arte Claudio Strinati che, riunendo per l’esposizione un significativo corpus di 13 opere realizzate nell’ultimo trentennio di vita dell’artista, dal 1948 al 1976, due anni prima della morte avvenuta nel 1978, ha voluto evidenziare un interessante parallelismo tra il processo di ricostruzione che l’Italia si trova a compiere nel periodo postbellico e la produzione del Maestro dello stesso periodo.
«Da l’immenso patrimonio della Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, che possiede un amplissimo fondo di opere del Maestro, tra dipinti, disegni, incisioni, sculture, nonché documenti importanti inerenti alla sua vita e al suo lavoro– spiega Strinati – è stato selezionato un piccolo ma pregevole nucleo di 13 opere che appartengono tutte all’ultima fase della lunga attività del Pictor Optimus.
Giorgio de Chirico Mele e arance, 1969
Giorgio de Chirico Mele e arance, 1969
Questo piccolo nucleo di opere costituisce una sorta di sintesi di quelle tematiche che il Pictor Optimus volle ribadire e diffondere per la salvaguardia culturale e morale del nostro Paese e per il necessario nutrimento delle coscienze tese al riscatto e alla rigenerazione di un popolo prostrato, ma ricco di energie e aspirazioni».
Giorgio de Chirico Il pittore, 1958
Giorgio de Chirico Il pittore, 1958
INFORMAZIONI UTILI
DE CHIRICO. LA RICOSTRUZIONE
Spoleto, Palazzo Bufalini, piazza Duomo dal 27 febbraio al 5 giugno 2016
orari: dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13,00 e dalle 14,30 alle 18,00
lunedì chiuso
ingresso 5 euro; ridotto 3 euro
ridotto per le scuole, solo su prenotazione, 1 euro
info +39 0743 222889
Giorgio de Chirico Il dialogo misterioso, 1973
Giorgio de Chirico Il dialogo misterioso, 1973
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Spoleto59, Festival dei Due Mondi, dal 24 giugno al 10 luglio 2016

Spoleto59, Festival dei Due Mondi, dal 24 giugno al 10 luglio 2016

Le nozze di Figaro di Mozart aprono l'edizione 2016. Bob Wilson, Tim Robbins, Mario Martone, Eleonora Abbagnato fra i protagonisti del Festival. Evento speciale con Roberto Bolle, concerto finale con Antonio Pappano e Stefano Bollani

Foto ML Antonelli
Dal 24 giugno al 10 luglio 2016 va in scena la 59esima edizione del Festival dei 2Mondi di Spoleto: oltre 50 titoli e 150 alzate di sipario distribuite nell’arco di (soli) diciassette giorni, contribuiscono a rendere la kermesse, che si dipana nell’arco di tre weekend, uno degli eventi culturali più attesi dell’anno con un ricco cartellone all’insegna dell’opera e della danza, della musica e del teatro, di eventi speciali e mostre d’arte dislocati nel cuore della preziosa città umbra.
Nel corso di questi anni abbiamo capito che i numeri contano, esattamente come la qualità – sottolinea Giorgio Ferrara, al nono anno di direzione artistica del Festival – I nostri investimenti sono stati ripagati con un forte incremento di presenze che sono passate dalle 5000 del 2007 alle 70.000 del 2015 consolidando il Festival, diventato un evento di risonanza internazionale”.
Numeri che parlano chiaro e che nel corso degli anni hanno contribuito ad elevare lo standard artistico del Festival richiamando l’attenzione dei numerosi mecenati (la Fondazione Carla Fendi in primis) e l’aumento del contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali(che finanzia il Festival con tre milioni di euro) con la presenza in conferenza stampa delMinistro Dario Franceschini che ha colto l’occasione per ricordare come Spoleto si confermi “eccellenza assoluta in Italia”.
Nel ricco cartellone del Festival, omaggio a Luca Ronconi con L’utopia possibile, una tre giorni (dal 7 al 9 luglio) fra proiezioni e interviste in quello che è un vero e proprio viaggio teatrale nel mondo del grande regista scomparso lo scorso anno.
Il consueto connubio fra tradizione e contemporaneità, vanto del Festival attraverso la molteplicità delle offerte, si rinnova nel segno della continuità: dopo Così fan tutte, ad inaugurare l’edizione 2016, il prossimo 24 giugno presso il Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti ci saranno Le nozze di Figaro, seconda opera della trilogia Da Ponte-Mozart. Ad assicurare l’unità stilistica ed estetica, l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini diretta da James Conlon, la regia di Giorgio Ferrara, le scene e costumi di Ferretti-Lo Schiavo che torneranno il prossimo anno per concludere con il Don Giovanni.
A chiudere il Festival, il 10 luglio in Piazza Duomo, il concerto finale con il Maestro Antonio Pappano, per la prima volta a Spoleto, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Stefano Bollani al pianoforte con un programma dedicato a Schoenberg, Lehár e laRhapsody in Blue di Gershwin.
Fra gli appuntamenti musicali anche il Vespro della Beata Vergine, capolavoro barocco diClaudio Monteverdi con l’ensemble Concerto Italiano diretto da Rinaldo Alessandrini.
Fra gli appuntamenti di danza il ritorno di Eleonora Abbagnato con la Carmen coreografata da Amodio (il 25 giugno al Teatro Romano), il debutto italiano, il Czech National Ballet con il Romeo e Giulietta con la coreografia di Youri Vàmos (7-8-9 luglio) e la compagnia israeliana Batsheva Dance Company che presenta Decadance Spoleto su coreografie diOhad Naharin appositamente rielaborate per gli spazi del Teatro Romano (1-2-3 luglio). Evento speciale di danza, il Roberto Bolle&Friends in programma il 13 luglio: l’étoile della Scala, anche Principal Dancer dell’ABT di NY si esibisce per la prima vota a Spoleto per inaugurare il suo tour estivo con la collaborazione di grandi nomi del panorama internazionale.
Molto consistente tutta la programmazione del teatro: torna Bob Wilson con Lecture of nothing di John Cage, A hunger artist di Kafka con la regia del lituano Eimuntas Nekrošius(al San Simone il 25 e il 26 giugno), Tim Robbins che replica a Spoleto con un tripletta di spettacoli, il Tim Robbins&Friends, un concerto che lo vede impegnato alla voce e alla chitarra con la Rogues Gallery Band (Teatro Romano, 26 giugno), 1984 di Orwell con la Actor’s Band ((30 giugno, 1, 2, 3 luglio) e un laboratorio teatrale sulla commedia dell’arte,Harlequino. Attenzione particolare ai registi italiani con la presenza di Liliana Cavani che porta in scena Filumena Marturano di Eduardo con Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses (1-2-3 luglio), Mario Martone con Tre risvegli, azione musicale in tre giornate di Silvia Colasanti su testo Patrizia Cavalli, drammaturgia in musica sull’amore, dai contorni tragicomici interpretato fra gli altri da Alba Rohrwacher. E ancora Emma Dante con Odissea A/R, liberamente tratto dall’Odissea di Omero (dal 6 al 10 luglio al San Simone), lo spettacolo musicale Il casellante di Andrea CamilleriUtoya di Edoardo ErbaPersona, performance di Castellucci, ma anche Il Ciclope di Euripide nella traduzione dei dialetti del sud di Enzo Siciliano e Volario di Maddalena Maggi con Iaia Forte (7, 8, 9 luglio).
Fra gli appuntamenti speciali, Light from the outside world che vede Jeff Mills leggendario artista techno di Detroit presentare il suo ultimo progetto che unisce la techno music e la musica sinfonica con l’Orchestra Roma Sinfonietta diretta da Gabriele Bonolis, ma i tre weekend si arricchiscono anche di incontri-spettacoli con quattro grandi giornalisti-scrittori,Corrado Augias, Ernesto Galli Della Loggia, Paolo Mieli, Ezio Mauro, i concerti di piazza e tutti gli appuntamenti legati all’arte (tra cui le mostre dedicate a Canova e Modigliani) eCangianze: l’inganno del barocco, performance fra contemporaneo e barocco allestita da Quirino Conti al Caio Melisso Spazio Carla Fendi.
Non manca neppure la consueta carrellata di premi, tra cui il premio Fondazione Carla Fendi di cui sarà insignito Antonio Pappano e il Premio Siae. E solo per citarne un paio. Tutto il programma del Festival è disponibile su www.festivaldispoleto.com.

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